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giovedì 11 giugno 2020

STEP #25 Dialogo

La giovane Alex, protagonista della serie “Appuntamento conla morte”, a seguito dell’improvvisa scomparsa dell’amica Phoebe, si ritrova ad intraprendere un dialogo con la Morte stessa. Lo spirito è giunto nell’appartamento della giovane, dopo che quest’ultima gli ha rivolto non pochi insulti. In particolar modo, nel terzo episodio, “Una Lunga Giornata”, Alex decide di porle quesiti sui grandi misteri che avvolgono la figura della Morte.
Alex: “Mi dispiace di averti insultato, non era mia intenzione offenderti.”
Morte: “Accetto le tue scuse.”
Alex: “Morte, posso farti una domanda?”
Morte: “Sì, certamente.”
Alex: “Come stabilisci quando è giunta l’ora di portare qualcuno con te?”
Morte: “Non lo stabilisco io, lo so e basta. Mi vibrano le ossa e sento una forte energia dentro di me, specialmente quando assumo queste sembianze.”
Alex: “Cosa intendi dire? Non hai sempre questa forma?”
Morte: “No, sono mutevole e del tutto soggettiva. C’è chi mi vede come una luce, chi mi identifica come una donna, gli animali mi vedono come il proprio predatore o come proprio simile. Molto spesso gli esseri viventi immedesimano in me le angosce più profonde del loro animo. Tu mi vedi come una figura scheletrica e tetra perché la scomparsa della tua amica ti ha fatto soffrire e ne sono io la causa. Certamente non potresti vedermi come una dolce e paffutella signora.”
Alex: “Hai ragione… Sei arrivata improvvisamente e hai portato con te una ragazza sana con una lunga vita di avventure davanti a sé. Cerca di comprendere il mio dolore e la mia rabbia… Parlando di te, quindi, hai affermato che i tuoi tratti somatici dipendono dalla percezione che abbiamo noi di te, sei un po’ come Tata Matilda!”
Morte: “Chi?”
Alex: “Lascia stare, cose da umani, suppongo… Morte, Seneca diceva che moriamo ogni giorno, che tu sei nel nostro passato, alle nostre spalle. È vero? Sei sempre con noi?”
Morte: “Seneca… ricordo ancora il giorno in cui lo portai con me, fu lui a chiamarmi. Sì, io sono ovunque, accompagno l’uomo fino al suo ultimo istante.”
Alex: “Perché ci segui nel corso della nostra vita?”
Morte: “Colleziono i vostri ricordi più belli. Ve li mostro durante l’ultimo respiro. L’ultima scintilla di vita negli occhi di un essere vivente mi fa sempre commuovere.”
Alex: “Ero nei ricordi di Phoebe?”
Morte: “Eri quasi sempre lì, al suo fianco. Sei una brava persona, d’altronde come lo è stata lei. Potrà sembrarti strano, ma imparo molto da voi umani, anche se non sempre comprendo i meccanismi che regolano la Vita. Non capisco perché teniate così tanto ai vostri beni materiali. Avete la possibilità di entrare in contatto con il mondo che vi circonda. Le relazioni che intraprendete sono di quanto più prezioso avete e ve ne accorgete quasi sempre solo quando il mio arrivo è vicino. Sapete che un giorno arriverò, eppure mi rinchiudete in un angolo buio della vostra mente, nelle cose da dimenticare.”
Alex: “Abbiamo paura che un giorno la frenesia del vivere, sia sostituita dall’immobilità che tu porti. È un qualcosa che paralizza completamente il pensiero razionale.”
Morte: “No, non credo che la vostra sia paura di me. Il vostro timore più grande è che io vi faccia rivalutare il modo in cui state vivendo, che vi faccia ripensare alle scelte sbagliate. Dovreste approfittare del fatto che io sia lì, in un futuro prossimo, e decidere di dare un significato profondo ad ogni istante della vostra esistenza. La paura è una scusa.”
Alex: “Credo che in parte tu abbia ragione, ma il mistero che ti avvolge non è sicuramente tranquillizzante. Per esempio, si prova dolore al momento della morte?”
Morte: “È complesso rispondere a questa domanda, considerando che io non ho mai provato realmente tale emozione. In ogni caso, credo di no. La mia impressione è che proviate rilassatezza, quasi come se il mio arrivo sia un sollievo.”
Alex: “Dopo di te invece cosa c’è?”
Morte: “Sicuramente non una immobilità eterna, come hai affermato tu precedentemente. È un viver diverso, certamente non comprensibile da chi è vivo, così come è difficile per un morto ricordare i meccanismi della sua vita passata.”
Alex: “È ingiusto non poter conoscere il dopo vita… Morte, ho ancora due domande, poi non ruberò altro del tuo tempo o, come è meglio dire, consumare altro del mio… Perché siamo stati creati in modo tale che un giorno il nostro tempo finisca, chi ha legato inevitabilmente il tuo destino al nostro?”
Così la Morte sorrise mestamente ad Alex. Il suo tempo con lei era ormai terminato.
La salutò dicendo: “È stato piacevole parlare con te, ma ora è giunto il momento della mia dipartita. Quando ci rivedremo potrò rispondere alle tue domande.”
Così Alex la guardò e fu improvvisamente avvolta da un leggero torpore, fino ad addormentarsi.

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