Nelle opere di Caravaggio, pseudonimo di Michelangelo Merisi,
è ricorrente il tema della morte. L’artista ha affrontato molti lutti familiari
a causa della peste in gioventù e, in seguito, è stato lui stesso responsabile
della morte di un altro uomo. Infatti, a causa del suo carattere irrequieto e
talvolta violento, Caravaggio ha ucciso un uomo durante una rissa. Specialmente
dopo quest’ultimo evento, la morte è presente ossessivamente nelle opere
caravaggesche, probabilmente per espiare il proprio senso di colpa.
Le scene rappresentate da Caravaggio sono principalmente
eventi biblici, tra i quali ritroviamo numerosi martiri. In spazi cupi, tra le
luci abbaglianti e le ombre tenebrose, l’artista ritrae realisticamente i
soggetti in atti cruenti e assolutamente non edulcorati da artifici pittorici. Proprio
la raffigurazione di santi e degli altri personaggi biblici senza rispettare l’iconografia
classica causarono grande scandalo.
“Giuditta e Oloferne”,
Caravaggio. Olio su tela (145x195 cm). Realizzato nel 1597. Quest’opera è
conservata nelle Gallerie nazionali d'arte antica, Palazzo Barberini, Roma.
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“Deposizione”, Caravaggio. Olio su
tela. Realizzato tra il 1602 ed il 1604. Quest’opera è conservata presso la
Pinacoteca vaticana.
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“Morte della Vergine”,
Caravaggio. Olio su tela (369x245 cm). Realizzato tra il 1605 e il 1606. Quest’opera
è conservata al Louvre di Parigi.
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“Davide con la testa di Golia”, Caravaggio. Olio su tela (125x100 cm). Realizzato tra il 1609 ed il 1610. Quest’opera è conservata nella Galleria Borghese di Roma. |
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