"Sera sul viale Karl Johan" di Edvard Munch |
“The Waste Land” (“La terra desolata”) di Eliot è un
poemetto scritto nel 1922. In quest’opera
Eliot analizza parla della grande questione della crisi spirituale del primo
Novecento, dovuta alla Grande Guerra, al capitalismo e alle novità che hanno
destabilizzato l’individuo. Il mondo moderno viene definito come un deserto,
una terra spettrale in cui ritroviamo uomini spiritualmente morti. Tutti gli
aspetti della vita sono rappresentati da Eliot completamente svuotati del loro
senso più profondo, perfino l’amore è sterile. L’opera è divisa in cinque parti: “The Burial
of the Dead”, “A Game of Chess”, “The Fire Sermon”, Death by Water”, “What the
Thunder Said”.
Primo riferimento alla morte lo ritroviamo nell’epigrafe che
apre l’intero poemetto, citazione del Satyricon di Petronio. La protagonista è
la Sibilla Cumana, la quale chiede di morire.
“Nam Sibyllam quidem
Cumis ego ipse oculis meis vidi in ampulla pendere, et cum illi pueri dicerent:
“Σίβνλλα τί ϴέλεις”; respondebat illa: “άπο ϴανεΐν ϴέλω.”
Nei primi quattro versi della “Sepoltura dei morti”, Eliot
definisce il mese di Aprile come il più crudele poiché si assiste alla
rinascita della natura con l’arrivo della Primavera, evento a cui non può
partecipare l’uomo. Anche la terra è definita “morta”. Il poeta allude
probabilmente alle grandi perdite umane della Prima Guerra mondiale.
“April is the cruellest month,
breeding
Lilacs out of the dead land, mixing
Memory and desire, stirring
Dull roots with spring rain.”
(vv. 1-4)
In “The Burial of the Dead” Eliot descrive
una folla di persone che si trova nell’ora di punta sul London Bridge. Essi
vengono descritti come dei corpi privi di anima e, per questo, definiti morti. Per
incupire ancora di più la scena, Eliot cita un passo dell’ “Inferno” di Dante
in cui si narra della massa degli ignavi, ovvero di coloro che in vita non
seguirono nessun ideale. In questo modo si evidenzia la morte spirituale dell’uomo
moderno che si reca nel proprio ufficio, completamente privo di personalità.
“Unreal City,
Under the brown fog of a winter dawn,
A crowd flowed over London Bridge, so many,
I had not thought death had undone so many.
Sighs, short and infrequent, were exhaled,
And each man fixed his eyes before his feet.
Flowed up the hill and down King William
Street,
To where Saint Mary Woolnoth kept the hours
With a dead sound on the final stroke of nine.”
(vv. 60-68)
“E io, che riguardai,
vidi una ’nsegna
che girando correva
tanto ratta,
che d’ogne posa mi
parea indegna;
e dietro le venìa sì
lunga tratta
di gente, ch’i’ non
averei creduto
che morte tanta
n’avesse disfatta.”
(“Inferno”, canto
III, vv. 52-57”)
In seguito viene introdotto un personaggio di nome Stetson e
gli si chiede di un misterioso cadavere seppellito in un giardino nella
speranza di farlo germogliare come un seme. Anche qui il corpo è una metafora
dell’uomo alienato nella società in un’esistenza paragonata alla morte, mentre
il germoglio è la rinascita, la vittoria sulla morte.
“There I saw one I knew, and stopped him,
crying: "Stetson!
You were with me in the ships at Mylae!
The corpse you planted last year in your
garden,
Has it begun to sprout? Will it bloom this
year?
Or has the sudden frost disturbed its bed?
Oh keep the dog far hence, that's friend to
men,
Or with his nails he'll dig it up again!
You hypocrite lecteur!—mon semblable—mon
frère!"
(vv. 69-76)
(Fonti: https://www.shmoop.com/the-waste-land/burial-dead-summary.htmlSummary
,http://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/letteratura-https://www.skuola.net/letteratura-inglese-1800-1900/eliot-burial-dead.html,
http://liberlist.blogspot.com/p/unreal-city-la-citta-dei-morti-di-eliot.html,
inglese/il_novecento_/a3_la_rivoluzione_poetica__di_pound_ed_eliot/Thomas-Stearns-Eliot.html)
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